La storia

Che il Trentino sia terra dove la coralità ha una grande tradizione, è noto a molti: il numero dei cori ed il successo nazionale ed internazionale di alcuni di essi ne sono la più chiara testimonianza. Ma il Trentino, e questo forse è meno noto, è stato anche terra di musica e musicisti popolari: ed anche di questo aspetto non mancano le conferme.

 

A cominciare dalle raffigurazioni di strumenti popolari, come la piva, la ghironda, il violino, che compaiono in pitture ed affreschi nel Duomo, al Castello del Buonconsiglio, sulle facciate delle Case Rella. Testimonianze di musica tradizionale influenzata da quella "colta" si trovano nella "Raccolta Sonnleithner", custodita a Vienna dalla Società degli Amici della Musica e relativa al censimento delle tradizioni musicali nelle regioni dell'Impero austroungarico, iniziativa che ha consentito la raccolta e conservazione di una serie di musiche da ballo in voga all'inizio del secolo scorso, prevalentemente negli ambienti urbani. Fino a qualche decennio fa, erano più d'una, in Trentino, le fabbriche di strumenti musicali.

 

Ancora negli anni a cavallo fra le due guerre mondiali, inoltre, era possibile imbattersi nelle orchestrine che, soprattutto nelle valli, con violino, chitarra, bassetto, mandola e mandolino, assicuravano la colonna sonora ai momenti di aggregazione sociale come le feste dei coscritti, i matrimoni, il carnevale, il "trato marzo" o le feste dell'uva.

 

Ma il fare musica, in Trentino, non era solo necessariamente legato alle feste popolari: in analogia con quanto avveniva (e tuttora avviene) nel vicino Tirolo austriaco, infatti, la musica nasceva e veniva suonata anche all'interno del nucleo familiare. E nella musica popolare trentina si possono ritrovare le influenze della musica tradizionale della Val Caffaro (in Lombardia, appena oltre il confine sud occidentale del Trentino), della Tanzmusik tirolese e delle melodie popolari dell'area veneta. È proprio con l'intento di indagare e riscoprire questo interessante patrimonio della cultura tradizionale trentina che gli Abies Alba hanno iniziato da alcuni anni un lavoro di ricerca e rielaborazione delle musiche popolari trentine, che completano e caratterizzano il loro repertorio, ma anche di altre regioni, italiane e non, dell'arco alpino.

 

Gli strumenti e il repertorio

Gli strumenti utilizzati sono quelli tipici della tradizione, e cioè organetto diatonico, cornamuse, violino, chitarra, flauti, ocarina, mandolino, ghironda, bassetto, affiancati da percussioni etniche. Gli Abies Alba propongono diverse musiche da ballo - tra cui valzer, paris, polche, mazurche, scottish, manfrine, saltarelli, marce - nonché canzoni provenienti dal repertorio popolare del Trentino, ma anche delle altre regioni appartenenti all'arco alpino, in un suggestivo itinerario attraverso le espressioni musicali locali e di queste aree limitrofe.

In tempi più recenti il repertorio è stato anche arricchito da numerose composizioni originali, "firmate" dai componenti del gruppo, ispirate dai sapori e dagli stili caratteristici della matrice tradizionale e popolare.

Particolare attenzione è stata dedicata alla musica per bambini che ha portato alla realizzazione di un cofanetto con due cassette intitolato "Nel Paese di Armonia".

 

La storia e il nome del gruppo

Il gruppo Abies Alba nasce a Tione (Valli Giudicarie) nel 1977, attorno ad un interesse specifico dei suoi componenti per il folk-revival di matrice celtica. Dal 1991 il gruppo ha sviluppato un'attività di raccolta e di ricerca sulla musica tradizionale dell'arco alpino, con particolare attenzione alla propria terra d'origine, il Trentino. Questa scelta ha comportato un arricchimento della strumentazione e dell'organico. Con questa nuova fisionomia, sono stati incisi, nel 1994 il CD "In punto alla mezzanotte", nel 1998 "Nel paese di Armonia", nel 2000 "Oggi non si lavora" e nel 2006 "Abies alba". Il gruppo ha tenuto numerosi concerti in Italia ed all'estero, suonando in prestigiosi folk festival.

Il nome del gruppo prende spunto dalle caratteristiche ambientali dei luoghi dove è nato: le Valli Giudicarie, nel Trentino occidentale, sono infatti una zona caratterizzata da un paesaggio spiccatamente alpino (sul suo territorio si trova il Parco Naturale Adamello-Brenta). Nei boschi delle Giudicarie, e di tutto il Trentino, è molto diffuso l'abete bianco: ed è proprio la definizione botanica di questa pianta ("Abies Alba") che il gruppo ha scelto come propria denominazione, con l'intento di sottolineare il forte legame con la terra trentina.